WordPress: gestione dei commenti, pingback, trackback e anti-spam

di | 28 Ottobre 2021

Su WordPress è possibile abilitare i commenti. Dalle impostazioni generali alcune opzioni sono abbastanza chiare, come la possibilità di mettere tutti i commenti in attesa di moderazione piuttosto che solo il primo coommento di un utente.

Ma c’è è anche tanto altro. Oggi vedremo in profondo la funzione dei commenti di WordPress dal lato back-end, ossia degli admin che controllano il sito,

Pingback e Trackback

Nel controllare i commenti attraverso l’apposita sezione nel back-end oppure in ogni singolo articolo, potremo imbattereci sicuramente nei termini trackback e/o pingback.

Cosa sono esattamente?

Cosa sono i trackback

Il trackback è la notifica di una citazione. Ad esempio, ipotizziamo che il blogger Alex scriva un articolo sul proprio blog e che riscuota un successo tale che il blogger Jake lo implementi (lo citi) nel proprio blog. ln questo caso il motore del blogger Jake invia una notifica al blogger Alex e, a seconda delle impostazioni, può passare in coda di moderazione in attesa di approvazione oppure essere immediatamente
pubblicato nei commenti oon un estratto del testo e un link al blogger Jake che ha citato il blogger Alex.

Naturalmente la stessa cosa vale per il blogger Alex. In sostanza il trackback ci avvisa se qualcuno ci ha citato e notifica terzi se siamo noi a citarli.

Cosa sono i pingback

Come il trackbac, anche il pingback avvisa l’autore che viene citato ma senza alcun testo, quindi solo con il link. Ad·esempio il blogger Alex scrive un suo articolo, il blogger Jake cìta l’articolo del blogger Alex e contemporaneamente il motore del blog di Jake invia un pingback al motore del blog di Alex il quale, a questo punto, automaticamente va al post del blogger Jake per confermare (verifica mittente) quanto linkato
dal blogger Jake.

Nota: il pingback può avvenire anche tra articoli dello stesso sito, ogni qualvolta inseriamo il link interno ad un altro articolo.

La vera differenza tra trackback e pingback

C’è una sottile differenza tra i due: il pingback è una evoluzione del trackback poiché permette di ridurre eventuale spam insito nel trackback da blogger poco seri il cui intento è di aumentare la loro visibilità anche
con argomenti non pertinenti.

Lista di moderazione e blacklist

Torniamo alla schermata delle impostazioni di discussione (commenti dagli utenti) della dashboard wordpress. In particolare ci concentriamo rispettivamente sulle opzioni Moderazione commenti e Blacklist dei commenti.

Con la prima, WordPress invia in coda dì moderazione tutti i commenti “sospetti” di essere spam, individuando alcuni fattori che normalmente caratterizzano i messaggi spazzatura, come ad esempio la presenza di link.

Nelle impostazioni di base tutti i commenti con 2 link vengono tenuti in coda, ma molti utenti preferiscono trattenere tutti i commenti che hanno anche un solo link. A te la scelta!

Possiamo anche specificare noi quali parole possono rendere un messaggio sospetto. WordPress ha un occhio di riguardo nella gestione dei commenti al fine di limitare, per quanto possibile, la diffusione di spam e/o contenuti inappropriati.

Infatti se la sezione Moderazione dei commenti accoda i commenti in attesa dell’intervento di un Editore/Amministratore, La sezione Blacklist (o con la voce “Parole non ammesse nei commenti”) contrassegnerà i commenti direttamente come spam e finiranno nella cartella Spam della bacheca.

La sezione “blacklist”
I commenti contenenti parole precedente impostate, finiranno direttamente nello spam.

Naturalmente questo automatismo ha un suo perché se la il commento deve essere approvato manualmente. A questo punto però sovviene una domanda: qualora volessimo adottare questo automatismo di WordPress (come è in genere la prassi) c’è qualcuno che può fomìrci una lista aggiomata delle parole e/o degli lP da inserire nei due form?

La risposta potrebbe essere affermativa…

Utilizziamo il condizionale perché il controllo sullo spam si è spostato principalmente nell’uso del plugìn Akismet. Da osservare, però, che ci sono persone che continuano a mantenere una lista dì parole, frasi, link etc comunemente usate da spammer e bot.

Una attenzione va volta al metodo utilizzato da WordPress per spostare il commento in coda di moderazione e/o in blacklist. Ad esempio se una delle parole vietate è “marketing360gradi” (speriamo di no!!), in questi casi è sufficiente che un utente scriva la parola per essere intercettato e vedere il suo commento finire nello spam.

In definitiva, come tutti i sistemi automatici, occorre un certo buon senso nell’uso e nelle restrizioni altrimenti si finisce per avere solo una marea di falsi negativi!

Un plug-in che ci semplifica la vita

C’è un plug-in che ci semplifica la vita o che possiamo utilizzare insieme alle impostazioni che abbiamo messo nella dashboard di WordPress.

Si tratta appunto di Askimet, un plug-in realizzato proprio da WordPress che, oltre a filtrare eventuali commenti spam per via del contenuto o di link presenti, ha un database costantemente aggiornato di parole chiave, ip e siti web considerati spam. Una blacklist, insomma.

Una “blacklist” enorme e costantemente aggiornata proprio grazie alle milioni di installazioni attive su siti wordpress che quindi ricevono milioni di commenti al giorno.

Puoi scaricare Askimet qui o cercarlo tra i plug-in wordpress direttamente dalla tua bacheca.

Per saperne di più sui plug-in di WordPress e i più popolari, leggi anche questo articolo!

Grazie per aver letto…a presto! 🙂

Questo articolo è stato scritto da Marco di Marketing360Gradi.


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